Oggi sono molto felice di condividere con voi questi 13 esempi di newsletter in italiano perché trovo che forniscano delle linee guida importanti che si possono applicare anche agli altri testi per il web.
Quando sono in cerca di ispirazione per scrivere gli articoli di questo blog, una delle cose che mi viene più naturale, ed è anche la più veloce, è di guardare in un’etichetta speciale della posta elettronica dove archivio le newsletter che hanno attirato la mia attenzione per qualche motivo: la forma, l’impostazione, l’argomento, il lessico.
In questi mesi la mia raccolta di esempi è stata molto proficua e ho pensato di suddividerli in base agli aspetti che più mi hanno colpita. Cominciamo!
1. Ci siamo sbagliati, sorry!
Scusarsi è una pratica poco diffusa in Italia. I giapponesi ne hanno fatto uno stile di vita. Gli inglesi britannici usano sorry come un intercalare alle nostre orecchie ma in realtà ha numerose sfumature. Dalla Germania le scuse della Merkel sul lockdown improvviso hanno fatto il giro d’Europa anche se da loro hanno fatto pensare a un segnale di debolezza.
Nella comunicazione di crisi chiedere scusa è una buona pratica da attuare il prima possibile: pensate a quelle di Zuckerberg per il recente blackout di Facebook.
Venendo a piccoli inconvenienti che possono accadere lavorando, ecco un caso del classico link sbagliato.
Urrà Eroi
Questa volta è capitato a Urrà Eroi, il libro personalizzato per bambini che scrive così:
Titolo: Ops! Ecco ciò che volevamo dire…
Testo iniziale (qui non formattato): Forse non ci hai fatto caso, ma nella mail precedente c’era qualcosina che non andava! Ci dispiace per l’accaduto! È lunedì ed è dura tornare a lavoro dopo il fine settimana. Speriamo non abbia causato alcun problema. Eccoti l’e-mail corretta! ❤️
E poi via con la promozione estiva.
Play Copy 2021 – online
Può succedere di sbagliare qualcosa anche durante un evento: il Play Copy quest’anno è cominciato qualche minuto prima del previsto. Sì, qualche minuto. Eppure qualcuno si è lamentato, pur sapendo che tutti gli interventi sarebbero stati registrati.
Ed ecco la risposta tempestiva delle ragazze di Pennamontata. Mi perdonerete se non è una newsletter 🙂
Titolo: Rivedi l’intervento di XY
Testo (qui non formattato): Ciao! Questa mattina abbiamo commesso un errore: l’occhio non è stato abbastanza vigile sull’orologio e abbiamo iniziato 5 minuti prima il primo speech. Sappiamo che questo può aver creato dei disagi e per rimediare ti inviamo l’intervento di XY già da ora. In questo modo potrai recuperare i minuti persi oggi stesso. Ecco il link. Usa la password xxxxxx per vedere il video. Ti chiediamo solo di non diffonderlo, perché è riservato a chi, come te, ha scelto di partecipare a Play Copy. Speriamo di aver fatto cosa gradita. Buon proseguimento! Il team di Play Copy.
L’insegnamento: riconoscere l’errore, chiedere scusa, rimediare il più presto possibile. Tutto naturalmente nel tono di voce del vostro target.
2. Come da manuale
Se ancora non avete scritto una newsletter e non sapete a chi ispirarvi ecco due favolosi esempi di newsletter in italiano e una in inglese (non ce l’ho proprio fatta a escluderla, sorry!):
Linea d’Ombra
Troppo lungo il suo testo da riportare qui, ma disponibile su Facebook, questa meravigliosa newsletter che preannuncia il webinart (webinart! 😍) di Marco Goldin sul Romanticismo da Friedrich a Turner, è pura armonia.
Il testo scorre come un ruscello di montagna limpido nella struttura, fresco nel lessico e gorgogliante nella punteggiatura e nella formattazione perfette.
Il piè di pagina con tutte le informazioni più importanti per i partecipanti del webinart e i visitatori della mostra imminente è un capolavoro di microtesti, forse un po’ più macro che micro.
Chapeau!
Vi dirò di più: penso di aver capito chi l’ha scritta, visto che ho letto i suoi libri 😉 Avete anche voi la mia stessa sensazione?
Working in Content
La newsletter di James Deer, il cofondatore di Gather Content, qui in veste di curatore del sito e della relativa newsletter, sembra dipinta con i pixel: formattazione stellare con un pizzico di emoji qua e là e un font altamente leggibile, è una meraviglia in termini anche di accessibilità.
Naturalmente offre un servizio fantastico che fornisce posizioni aperte, consigli, testimonianze per chi vuole lavorare nel mondo dei contenuti online.
Bantoa
La newsletter di questo stylist online di look completi da acquistare è un piccolo riassunto delle buone pratiche per progettare una newsletter di successo: un antipasto di neuromarketing (principio di scarsità) del titolo “Anna, sei l’unica senza? 👗👜👟”, microtesti perfetti, vantaggi per le clienti in evidenza, rassicurazioni costanti.
Vedere per credere!



L’insegnamento: mantenere viva la curiosità, segnarsi tutti gli esempi che vi colpiscono, riporli nei cassettini della memoria e aprirli al momento opportuno.
3. Ci sono novità!
La newsletter è un ottimo modo per anticipare le novità di un brand al proprio pubblico in modo più intimo e diretto che poi verranno diffuse ampiamente sul sito o sui canali social. Guardate in che modo fantastico lo fanno queste tre aziende internazionali.
Avast
L’operazione di rebranding è preannunciata a settembre da una prima e-mail e poi spiegata nella seconda dopo qualche giorno. È l’occasione per fornire qualche dato sul numero dei clienti raggiunti fino a oggi e citare la storia trentennale di questa società, ma soprattutto per ricordare la loro precedente missione e quella attuale, sottolineando come si adattano all’evolversi della tecnologia (dai floppy disk al cloud) e della normativa (basti solo pensare alla questione della privacy dei dati).
Si scopre anche che hanno una fondazione benefica per “promuovere l’abbattimento delle barriere che ostacolano la libertà digitale e sostenere i cittadini digitali di tutto il mondo.” (cit.) Chi vuole approfondire clicca sul classico link “Scopri le novità”.
WeTransfer (1)
Adoro questo brand che negli anni sta aumentando i prodotti per i suoi clienti. Ma come comunica le novità? Visto che la questione del peso dei file nei trasferimenti è molto importante per i loro clienti ecco qui di seguito il testo.
Titolo: Pensa in grande—no, ANCORA PIÙ IN GRANDE. Ecco i trasferimenti da 200 GB.
Testo (qui non formattato): Grandi notizie (letteralmente). Abbiamo aumentato il limite per i tuoi trasferimenti a 200 GB—dieci volte di più. Quindi, se devi inviare render 3D di quello spazio per eventi da sogno o gli edit di un video in 4K per la campagna della prossima stagione, non dovrai mai più tagliare, ridurre o comprimere le tue idee. Ce l’hai chiesto e ti abbiamo ascoltato. Prova subito.
Così allo stesso tempo lascia intendere quanto è importante ascoltare le opinioni dei clienti e sferra un colpo alla concorrenza che offriva fino a quel momento trasferimenti di file più corposi rispetto a loro.
Ribadisce questa novità anche in un’e-mail successiva comunicandone inoltre una più piccola (dare il nome ai file) e anticipando un resoconto del panorama creativo, il tutto in un tono di voce moderatamente simpatico.
Il footer è un altro piccolo capolavoro di progettazione: logo, mission 😍 e prodotti insieme.
Testo (qui non formattato): Beautifully obvious tools to keep your ideas moving. WeTransfer, Collect, Paper®, Paste® and WePresent.
Li adoro! (bis)
MOO (1)
Un altro brand che amo, già solo per il fatto di fare un business tradizionale come quello dei biglietti da visita, delle cartoline e molto altro ancora, in un mondo digitale. Un altro evento importante che ha delle conseguenze per un brand: come la pandemia e l’introduzione del GDPR, anche la Brexit ne ha causate per quest’azienda inglese.
Come la gestisce? Con la volontà di risolvere i problemi causati ai loro clienti, tanta onestà, perché sono vicini alla risoluzione del problema (al tempo in cui hanno inviato questa newsletter), e altrettanta rassicurazione nei loro confronti.
Il tono di voce è serioso come si addice a questo tipo di comunicazione, ma molto sentito.
L’insegnamento: la newsletter è un mezzo fantastico per comunicare rebranding, mission, valori, informazioni sulle spedizioni e ascolto del cliente, non solo le novità di prodotto. Possono farlo tutti, anche i piccoli business.
4. Tanti auguri a noi mentre parliamo di voi
MOO (2)
Tutt’altro tipo di impostazione e tono di voce per festeggiare il 15° compleanno di quest’azienda. L’immagine che mostra la cronologia nostalgica dei MOOmenti 😍 cattura l’attenzione e poi largo alle creazioni dei clienti.
L’insegnamento: evitare di esagerare nel parlare di sé, e se si desidera farlo, un compleanno o il rebranding può essere un’ottima occasione, ricordandosi che senza i clienti non si sarebbe potuto arrivare fino a quel punto. Quindi cogliere l’occasione di ringraziarli è fondamentale.
5. Ringraziamenti (+ ehi, guarda cos’hai realizzato con i nostri prodotti)
Canva
Un altro modo di ringraziare i clienti ancora più personale lo fa il brand australiano dei designer in erba che mostra il numero di progetti realizzati dal singolo cliente (un po’ come i badge guadagnati su Grammarly) oltre a quelli globali.

E poi passa a illustrare missione e i progetti di responsabilità sociale che ha abbracciato.
L’insegnamento: mescolare gli argomenti e i temi in una newsletter è fondamentale per rendere sempre vivace il rapporto con i propri lettori, clienti, seguitori, etc.
6. Responsabilità sociale d’impresa
A seconda del tema che viene condiviso e sentito come proprio, l’importante è che il progetto di responsabilità sociale sia in linea con i prodotti del brand e il suo target. Ecco qui tre esempi di newsletter in italiano perfettamente allineati.
Lookiero
Questo personal shopper virtuale lo fa molto bene scegliendo di aderire alla campagna del mese della prevenzione del tumore al seno. Target femminile, tema molto sentito su cui purtroppo c’è bisogno di fare ancora molta sensibilizzazione. Lancia persino un hashtag dedicato.
Titolo: Impara a realizzare l’autopalpazione
Testo (qui non formattato): #ConUnPiccoloGesto Oggi è un giorno importante per tutte noi. Ci uniamo alla Giornata Internazionale contro il Cancro al Seno, per te e anche per noi. Per essere al tuo fianco, per ascoltarti e informarti e soprattutto, per sostenerti lungo il cammino. Perché sappiamo che insieme siamo sempre più forti. Unisciti a #ConUnPiccoloGesto
Titolo: Gesti che salvano la vita;
Testo (qui non formattato): La diagnosi precoce è uno dei modi più efficaci per combattere il Cancro al Seno. Nel nostro blog, spieghiamo perché l’autopalpazione è così importante e come puoi farla tu stessa. Insieme e informate, saremo sempre più forti. Leggere articolo
Gli perdono alcuni refusi e inesattezze nella traduzione.
WeTransfer (2)
Anche mentre comunica una nuova piccola implementazione che alleggerisce il lavoro dei suoi utilizzatori, questo brand non perde l’occasione di comunicare un importante obiettivo green raggiunto.
Sottotitolo: Essere climate neutral è cool
Testo (qui non formattato): Questo mese segna il nostro primo anniversario da quando ci siamo aggiudicati la certificazione B Corp e abbiamo promesso che avremmo azzerato il nostro impatto sul clima entro la fine del 2020. Ora che abbiamo raggiunto questo obiettivo, abbiamo messo gli occhi su qualcosa di (ancora) più grande: ridurre le nostre emissioni del 30% entro il 2025. Scopri di più sul nostro progetto. (ehi, guarda che questo aggiornamento è disponibile solo in inglese.)
Obaibi Okaidi (IdKids)
Questo brand francese di abbigliamento per bambini in una recente newsletter annuncia il suo progetto di riciclo degli abiti usati con un meccanismo chiaro da approfondire seguendo un link dedicato. Idea da copiare se la sostenibilità fa parte dei vostri valori.
Peccato per l’occasione mancata di ribadire la loro mission che ritrovo invece in una newsletter precedente nel footer: “La comunità Idkids riunisce marchi, professionisti e genitori pronti a fare ciò che di meglio esiste per i bambini e per il pianeta. Insieme a voi.” (cit.)
L’insegnamento: ogni pezzo di testo racchiude l’occasione per comunicare le attività del brand che fanno del bene all’ambiente, alle persone, agli animali. Non vuote parole da manifesti pubblicati in ogni dove, ma azioni concrete di cui i testi si fanno ambasciatori.
Prendo in prestito la metafora da “chi sappiamo noi” e che potrebbe essere la stessa persona che cura la newsletter di Linea d’Ombra 😉
Volete leggere di altri esempi di newsletter uscite durante la pandemia? Qui invece trovate altri ottimi esempi di microcopy italiani e stranieri.
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Foto di H. Hach da Pixabay
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