Il Corona Virus ha sconvolto le vite di tutti e, in questo vortice di notizie e messaggi spesso confusi, le newsletter sono rimaste lo strumento più valido per comunicare in modo diretto ed empatico con i propri clienti. Ho raccolto otto esempi di newsletter efficaci che durante l’emergenza sanitaria mi hanno colpito per il loro contenuto.
Tra le tante newsletter a cui sono iscritta, ho trovato in alcune degli elementi comuni che ho riassunto qui di seguito.
Parola d’ordine: tranquillizzare
Sia che si tratti di annullare un evento, di comunicare i tempi di consegna allungati, la chiusura di negozi fisici o di rispondere a dubbi legittimi sorti in questo tragico frangente, la costante di tutti questi messaggi è la volontà di rassicurare i propri lettori. Una comprensibile necessità.
È in corso questa emergenza ma sappi che noi ci siamo comunque, magari solo online, ma vogliamo esserti vicino. Cercheremo di risolvere gli impicci nati in questa situazione drammatica e di causarti il minor disagio possibile.
1a newsletter
Fra tutti gli eventi che sono stati cancellati, alcuni si sono limitati a stringate comunicazioni formali sui social che sembravano scritte all’ultimo minuto. Ha invece attirato la mia attenzione quella di Pennamontata che ha già fissato la nuova data del Play Copy.
Le ragazze di questa agenzia hanno rimesso mano all’organizzazione della manifestazione sul copywriting. Si sono preoccupate di fornire informazioni dettagliate sulla politica dei rimborsi dei biglietti dell’evento e dei treni e hanno persino contattato gli hotel convenzionati che sono stati disponibili a spostare la prenotazione.
Lo hanno comunicato ben un mese prima della data dell’evento, quando ancora l’epidemia Covid-19 era agli inizi in Italia. Well done!
Conosci davvero i tuoi lettori?
Questo porta al secondo aspetto che mi ha colpita. Non solo tranquillizzare ma anche aiutarli a risolvere le piccole e grandi seccature che si sarebbero create, come lo spostamento di una prenotazione o l’annullamento di un biglietto.
2a e 3a newsletter
E i dubbi e le paure che nascono durante questa emergenza sanitaria? Ha agito in modo esemplare la newsletter di UPPA che ha risposto in modo puntuale e scientifico alle domande delle mamme sull’allattamento, le vaccinazioni, la necessità di parlare dell’epidemia ai bambini.
Provate a pensare alle mamme che devono partorire in questo periodo che, oltre ad avere le prevedibili incertezze magari di una prima gravidanza, affrontano questa avventura in ospedali predisposti per la gestione del virus e allattano blindate in casa senza il supporto di un’ostetrica.
Etsy con un accorato messaggio del suo CEO si rivolge sia ai suoi venditori, spesso piccolissimi imprenditori che lavorano da casa, sia ai suoi clienti che adorano i prodotti handmade.
Ai primi assicura un sostegno nella vendita e nel pagamento delle fatture, ai secondi ricorda la peculiarità dei loro prodotti realizzati con il cuore che possono regalare un momento di “…conforto, gioia, sostegno” (cit.)
Risposte pratiche per clienti affezionati
E ora cosa succede? È la classica domanda dei clienti degli e-commerce che hanno ordinato un prodotto online e non sanno se e quando lo riceveranno, viste le restrizioni in continuo aggiornamento.
Se nei primi tempi le vendite si erano spostate online con la chiusura dei negozi fisici, nel momento in cui scrivo, alcuni famosi e-commerce hanno chiuso anche i magazzini logistici per tutelare la salute dei loro dipendenti.
All’inizio le azioni hanno riguardato tempi di recesso allungati, consegne gratuite e garantite, sconti dedicati. Ora le risposte variano dal finire le ultime consegne la tal data, al consegnare solo ai clienti over 65 e al preparare i pacchi da ritirare su appuntamento.
Il mondo degli e-commerce si è organizzato e, all’aumentare le misure di contenimento, si sono dovuti adeguare.
La formazione e la consulenza si sono trasferite tutte online. Moltissimi hanno concesso la possibilità di frequentare seminari e corsi di formazione in forma gratuita. Visto che si è a casa perché non approfittare per aggiornarsi? Per chi può, aggiungo 😉
E perché non cogliere l’occasione per organizzare una bella web therapy? 😂
4a newsletter
Sui social è tutto un proliferare di attività da fare a casa con i bambini che poi arrivano anche via newsletter.
Come fa Mukako che punta tutto sul suo prodotto vincitore di premi, un tavolino da gioco da personalizzabile, da sfruttare al massimo per giocose giornate di lockdown. Insieme ai classici suggerimenti di gioco, rassicura sullo svolgimento degli acquisti e delle spedizioni.
Meno marketing più empatia
Ecco un altro aspetto che mi ha colpita: se alcuni hanno scelto di spingere gli acquisti online, altri hanno deciso di farlo con estrema delicatezza. Hanno cercato di mettersi nei panni dei propri clienti (encore!) e hanno immaginato quello che provavano in queste settimane di clausura forzata.
5a e 6a newsletter
Lookiero lo ha fatto molto bene secondo me: in una delle email hanno augurato coraggio a ciascuna tipologia di donna che acquista i capi con il loro servizio di personal shopper.
In una delle successive hanno concluso l’email sugli aggiornamenti del loro servizio scrivendo stay safe, stay stilish. Anche se dovete restare a casa, potete sempre vestirvi con stile, come se doveste uscire come suggeriscono psicologi e coach 😉
I ragazzi di UX Boutique hanno colto l’occasione degli aggiornamenti via newsletter per informare che stanno facendo una raccolta fondi per un ospedale. Un bel gesto per richiamare l’attenzione sulle esigenze del servizio sanitario nazionale, sottoposto a fortissime pressioni, tralasciando le attività di promozione dei corsi di formazione sulla UX.
UPPA ha organizzato una raccolta firme in cui chiedono”… che il Governo inserisca tra le priorità nella gestione dell’emergenza i bisogni dei bambini, introducendo misure di sostegno alle famiglie, di tutela della popolazione infantile e fornendo indicazioni su come gestire l’emergenza con i bambini.” (cit.)
Hanno dato voce alle esigenze dei loro lettori alle prese con il difficile lockdown insieme ai figli a casa.
Le soft skill nei tempi di crisi
In questi esempi di newsletter efficaci emergono le caratteristiche dei brand come la flessibilità, la modestia e la generosità.
Gli e-commerce adattano le loro politiche di vendita man mano mutano le condizioni della pandemia e delle conseguenti restrizioni.
Qui a Verona alcune librerie specializzate si sono attrezzate per spedire i libri a casa insieme alla cancelleria (che finisce molto in fretta vista la mole dei compiti!) e a qualche proposta gastronomica di vicini di commercio.
In queste newsletter ho ritrovato con una certa frequenza la volontà di far qualcosa, seppur nel proprio piccolo, ma comunque qualcosa. Al riguardo vi segnalo questo delicato e incisivo spot da favola (ok, non è una newsletter!).
7a e 8a newsletter
C’è chi dona corsi di formazione online, libri, denaro (organizzando vere e proprie campagne di raccolta fondi) o chiede al proprio pubblico cosa può fare per lui, come i ragazzi di Designrr (servizio che permette di realizzare e-book, video e altri lead magnet).
Il team multilingue di Iubenda ha inviato una guida dettagliata sullo smart working distillata dalla loro esperienza decennale su questa modalità di lavoro.
Vi saluto lasciandovi:
Orsù, fate i bravi e la vostra parte: restate a casa.
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Foto di YLawrence da Pixabay
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