Chi è il content strategist? Un regista dei contenuti all’opera

Chi è il content strategist? Un regista dei contenuti all’opera

Chi è il content strategist? Un regista dei contenuti all’opera

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Nel mio ultimo post vi ho parlato della content strategy come di un processo che riguarda il ciclo di vita dei contenuti principalmente di un sito web e che coinvolge tutti i reparti di un’azienda. Il responsabile di questo processo è il content strategist: qui di seguito vi spiego chi è il content strategist e quali sono i compiti di questa figura del web ancora poco conosciuta in Italia e confusa con altre.

Chi è il content strategist?

Provate a pensare al content strategist come a un regista che dietro la cinepresa dirige gli attori della content strategy durante la gestione dei contenuti. Come spiegavo in quel post, gli attori sono tutti coloro che all’interno e all’esterno all’azienda hanno a che fare con i contenuti. Il content strategist fa sì che il processo si svolga fluido e senza incomprensioni.

È un facilitatore perché non essendo coinvolto in prima persona nello svolgimento delle attività quotidiane di un reparto, le osserva dall’esterno senza interferire. Non ha alcun interesse a far prevalere le esigenze di un team piuttosto che di un altro. È neutrale perché guarda al fine ultimo ovvero alla chiarezza del processo sui contenuti che porterà benefici a tutti indistintamente, dentro e fuori l’azienda.

Possiamo considerarlo anche un ispiratore e un motivatore perché sa che se riesce a coinvolgere ogni ufficio nelle attività della content strategy, può ottenere il contributo di tutti nella gestione dei contenuti. Questi ultimi a loro volta sanno che il loro apporto è importante e saranno spinti a collaborare in modo attivo.

Per il regista il compito è girare un film stimolando gli attori a enfatizzare o ad attenuare determinati stati d’animo e movenze sulla scena per raggiungere un’interpretazione ottimale.  Per il content strategist l’obiettivo è

incoraggiare la pianificazione, la produzione, la distribuzione e la gestione dei contenuti entro un flusso snello e soddisfacente per tutti e con notevoli benefici per il fruitore finale

Lo farà accompagnando i protagonisti interni ed esterni all’azienda, definendo ruoli e responsabilità, fornendo le metriche di valutazione dei contenuti e uniformando il tutto in un procedimento chiaro e inequivocabile.

In verità gli obiettivi che la content strategy si pone e che il content strategist mette in atto sono molti altri ancora, come capirete leggendo qui di seguito le attività del content strategist.

Cosa fa il content strategist?

I compiti del content strategist sono davvero tanti e diversificati; a seconda delle dimensioni e delle risorse in termini di denaro e di personale dell’azienda, potrà occuparsene in prima persona oppure individuare la figura o il reparto più adatto a svolgerle. Per esempio:

  1. attività di ricerca come l’analisi della concorrenza o l’individuazione delle buyer persona
  2. attività editoriali come individuare il tono e la voce, redigere il content plan e definire il processo di gestione dei contenuti
  3. attività relative all‘architettura dell’informazione del sito creando nuove sezioni del sito, sviluppando la tassonomia delle pagine e gestendo il content management system
  4. produzione dei contenuti stessi attraverso il copywriting, l’ottimizzazione dei testi per i motori di ricerca (SEO) e il loro controllo come l’editing e la correzione bozze
  5. diffusione dei contenuti prodotti sui social media o altri canali/formati
  6. analisi delle metriche e degli insight e report relativo

Queste sono tutte fasi delle content operation (o content ops).

Quali sono le abilità e le conoscenze che un content strategist deve avere e saper fare?

In base alle attività cui ho accennato poco sopra, sono tre le macro categorie delle competenze che un content strategist dovrebbe avere.

Scrittura per il web e d’intorni

Sicuramente deve saper scrivere per il web o provenire dal mondo editoriale, anche se magari non scriverà una sola riga di una guida specifica, o in generale non scriverà un testo per la pagina web del sito che sta analizzando. Deve quindi conoscere e aver praticato le tecniche della scrittura per il web, del copywriting (e dello UX copywriting),  della SEO (sì, affianco la tecnica per farsi trovare dai motori di ricerca alla scrittura, anche se non è l’unico requisito della scrittura per il web) e magari possedere anche delle nozioni di tecniche di storytelling.

Design e storia dell’arte

Deve avere competenze di web design come la struttura una pagina web, le diverse architetture di un sito web,  il significato dei colori e il loro accostamento in palette di tonalità gradevoli, il posizionamento degli elementi all’interno di una sezione di un sito o di un testo per il web, l’utilizzo di un font piuttosto che di un altro e via dicendo. Aggiungerei anche le conoscenze in storia dell’arte, di cui alcuni termini tecnici sono tornati alla ribalta.

Progettazione delle informazioni e attenzione alla navigazione dell’utente

Deve intendersi anche di usability, user experience e information architecture per rendere piacevole, semplice ed efficace la navigazione dell’utente all’interno del sito: non sia mai che una persona scappi perché non ha trovato quell’informazione sepolta in una remota sezione del sito! Ci siamo capiti. 😉

Ora è chiaro che a seconda della formazione e dell’esperienza professionale, ognuno sarà più competente in un’area piuttosto che in un’altra. Quindi, futuri registi dei contenuti, non preoccupatevi se non possedete tutte queste competenze in maniera approfondita.

Cercate di capire quelle in cui siete più preparati e potete offrire come content strategist

Facciamo un esempio: un sito di una microimpresa che vende un prodotto o quello di un libero professionista che offre tre servizi, sarà con ogni probabilità meno complesso e articolato di quello di un’azienda che vende migliaia di articoli o gestisce più mercati esteri. La struttura di questi ultimi sarà più elaborata e, presumo, anche la gestione dei contenuti generati. Avranno un reparto IT, una struttura di vendita complessa con diversi livelli gerarchici e procedure complesse, mentre il titolare di una microimpresa accentrerà su di sé tutta una serie di compiti e la mole di contenuti sarà con ogni probabilità contenuta e più facile da gestire.

To be continued

Il content strategist ha inoltre grandi capacità organizzative,  sa parlare in pubblico e tradurre i dati e concetti complessi in modo semplice. Entusiasmo, perseveranza e resilienza sono altre caratteristiche importanti perché comprendere il business di un’azienda o di un libero professionista e districarsi tra le dinamiche dei reparti non è facile talvolta.

Ecco il contributo sull’argomento dalla viva voce di una delle  massime esperte della content strategy “What Does a Content Strategist Do?

Come diventare content strategist?

Ci sono centinaia di libri, gruppi su LinkedIn, associazioni, corsi ed eventi su temi come la scrittura per il web, il web design, l’information technology, la user experience e naturalmente la content strategy in italiano e in inglese. Leggete, studiate, prendete parte a questi gruppi, interagite. Ma se vi siete cimentati in prima persona anche solo con la realizzazione del vostro sito web, probabilmente avrete avuto a che fare con tutte queste materie e avrete già fatto un po’ di esperienza pratica.

Oltre alla classica esperienza in una web agency, mi sento di raccomandarne una in una tipica PMI italiana (in qualsiasi ruolo), proprio per toccare con mano le dinamiche aziendali di cui vi accennavo prima, farvi un’idea dei contenuti generati al suo interno e i vantaggi che la content strategy potrebbe apportare.

Se siete freschi di studi universitari e conoscete bene l’inglese e/o il tedesco, potete candidarvi per entrare all’Università di Scienze Applicate FH- Joanneum in Austria dove hanno organizzato il primo corso riconosciuto di Content Strategy in Europa.

La content strategy ha stuzzicato la vostra curiosità? Volete conoscerne i concetti base e sapere perché potrebbe tornarvi molto utile? Cominciate con “Cos’è la content strategy e perché dovresti utilizzarla?” !

Se invece volete farvi un’idea di cosa fa in pratica un content strategist leggete “La giornata di una content editor e content strategist” e “Content audit in pratica: linee guida per un controllo ottimale.

Per candidarvi come content strategist leggete i miei consigli “Come trovare lavoro come content strategist“.

Per collaborare bene che qualità deve invece possedere un content strategist?

Psst! Lo sapete che posso aiutarvi a definire la content strategy per il vostro sito?

Mi hai incuriosito! Voglio saperne di più!

 

Articolo aggiornato il 04/12/2022

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Sono UX writer, copywriter, content strategist, localizzatrice: progetto, scrivo e localizzo contenuti per il web per attrarre, fidelizzare e coccolare gli utenti che visitano le tue pagine web. Come posso aiutarti?

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