Il sottotitolo di questo post poteva essere: come non farsi sommergere dalle parole che un cliente ha prodotto. Un sistema per evitarlo c’è e con ogni probabilità più di uno. Io vi parlerò di quello che negli anni ho messo a punto per organizzare il lessico di un settore senza farmi travolgere.
Quando mi vengono commissionati testi da scrivere per il web, mi faccio mandare dal cliente una selezione della documentazione. Il più delle volte sono fortunata e ricevo presentazioni, pubblicazioni, schede tecniche, manuali e anche video.
A ogni settore il suo lessico
Ogni settore ha il suo lessico specialistico. Per esempio il gergo della moda attinge all’inglese e al francese e fa nascere tanti neologismi e pseudoanglismi (qui una lista di questi ultimi che potrebbe stupire).
Nel coloratissimo universo dei videogiochi, dalla terminologia tecnica e dal glossario del giocatore peculiari, il lessico spesso rimanda alla guerra e alle imprese di personaggi mitologici o storici in cui i giocatori si immedesimano.
Nella cosmetica le parole richiamano gli alimenti e il mondo botanico. Tantissime formulazioni contengono ingredienti naturali, principi attivi vegetali, minerali e così via. Nel lessico del vino la connessione al cibo e alle piante è logica e immediata.
Ci sono motivazioni cognitive che fanno del cibo un elemento che attiva le sinapsi del cervello a ricevere e a interpretare il messaggio e le influenza nel far prendere la decisione di acquistare e consumare un prodotto.
Di recente ho seguito un webinar sulla redazione delle etichette delle bottiglie di vino: si parlava di come a livello cognitivo le parole scelte e tutto l’ambiente favorevole intorno (luci, mise en place, impiattamento, etc) influenzano l’acquisto e la degustazione di un vino.
Ma come potete organizzare il lessico per creare una base terminologica e non solo, come vedrete tra poco, da cui partire per allinearvi a quanto è già stato fatto e scrivere già il primo testo partendo con il piede giusto?
Parola d’ordine: catalogate
Bene, cominciate a leggere il catalogo prodotti o la presentazione e riportate le macro categorie dei prodotti, o le famose linee prodotto, in una scheda del file di Excel.
Come sapete sono una timida simpatizzante dei fogli di Excel (le funzioni più complicate non fanno per me). A distanza di anni li trovo ancora degli strumenti di lavoro validi e funzionali.
Accompagnate le macro categorie con l’argomento e il numero di pagina, qualora non ci sia un sommario e, ahimè, può succedere.
Con questo accorgimento potrete attingere più velocemente a quel prodotto quando sarete in cerca di informazioni e ispirazione. Allo stesso tempo prenderete confidenza con le tipologie di prodotto e le loro caratteristiche. Immaginate di sfogliare il catalogo o le presentazioni ogni volta che ne avete bisogno alla ricerca di quel prodotto… 😭
Preparando questo schema fissate i concetti collegando la tastiera al cervello. Lo so che sarebbe meglio scriverli a mano, ma le funzioni “trova”, “ordina” e i filtri non hanno pari 😉
Ripetete questo metodo per tutti i documenti in vostro possesso.
Tempo perso? No, non direi proprio. Nel caso di centinaia di prodotti diversi solo per imballaggio, gusto o modello questo fa una grandissima differenza. E vi torna utile se il cliente si rifa vivo in seguito, perché non dovrete ripeterlo da capo.
Entrate nel dettaglio per organizzare il lessico al meglio
Prendete una nuova scheda dello stesso file e dividetela in più colonne dedicate ad aggettivi, verbi e nomi. Potreste anche decidere di registrare i sintagmi (gli accostamenti) più pertinenti al vostro tesoretto che comincia a delinearsi nella struttura: nome + aggettivo, verbo + oggetto, aggettivo + verbo, termini tecnici con link esplicativo o il rimando al glossario del cliente, frasi brevi di particolare rilievo.
Man mano che leggete il materiale cominciate a segnare le parole che vi piacciono o che sentite di non possedere nel vostro personalissimo vocabolario di scrittrici e scrittori per il web e inseritele nelle varie colonne.
Se conoscete i nominativi dei concorrenti sbirciate anche tra le loro pagine web per osservare quali parole usano, se ce n’è qualcuna che non è stata usata dal vostro cliente e che magari potete usare anche voi, sempre che sia in linea con il tono di voce ufficiale.
Il vostro file si sta riempiendo di parole. Bene, ma c’è un passo in più da compiere.
Associate e integrate: largo alla creatività
Potreste organizzare il lessico in base a determinati concetti logici come per esempio tutte le parole che definiscono il capello e le parti di cui è composto, oppure tutte le parole che definiscono i prodotti cremosi e quelle che accompagnano i gusti fruttati.
Potete decidere voi le associazioni, potete rifarvi anche alle particolarità del prodotto. Oppure vedere come sono stati organizzati i prodotti dando un’occhiata ai tag, alle categorie e ai filtri (grazie SEO!). Quest’ultima operazione vi aiuterà anche a decidere gli argomenti dei paragrafi delle schede prodotto e dei testi delle macro categorie.
Integratele con quelle che scoprite nel vocabolario analogico e nel dizionario delle collocazioni. Create nuovi sintagmi sempre in linea con il tono di voce generale.
Occhio alla grafia di alcune parole che potrebbe essere differente da quella raccomandata dai vocabolari. Se lo è, potete aggiungerla al dizionario personale di Word o di altri sistemi di correzione automatica oppure decidere di ignorarla in quel testo.
Attenzione anche alla grafia delle keyword: dovrete con ogni probabilità accettare dei compromessi linguistici temporanei.
E quando dovete partire da zero?
Il dizionario analogico è l’alleato prezioso delle redattrici e dei redattori del web! Oltre al dizionario delle collocazioni e alla meravigliosa guida di Luisa Carrada “Paroline&Paroloni“.
Il primo è fondamentale come generatore di parole collegate a un termine. Lo utilizzo anche per le localizzazioni quando in un solo clic voglio farmi un’idea del lessico di un argomento.
Comincio digitando una parola, nella ragnatela di vocaboli che si crea ne individuo un’altra da approfondire e via di seguito. Come le scatole cinesi in un gioco potenzialmente infinito che in realtà va a riempire sacchetti, scrigni e forzieri del mio personale tesoretto di parole per quel cliente.
E così ho creato il mio archivio di parole precise, in linea con il tono di voce, originali.
Se all’inizio scrivere i primi testi è più difficile, man mano che procedete vi accorgerete di diventare sempre più veloci, anche a distanza di tempo quando il cliente si rifà vivo. Perché le avete scoperte, interiorizzate e messe in pratica, diventando un patrimonio lessicale personale.
Se non sapete come organizzare il lessico di un prodotto o un servizio al meglio potete partire dal mio esempio. E poi potete guardare nel mio blog precedente dove avevo parlato di “Come scrivere testi di moda: le macro categorie” e “7 passi per scrivere mini testi di successo“.
Naturalmente ognuno avrà sperimentato e consolidato il proprio metodo: mi piacerebbe conoscerlo! Fatemi sapere nei commenti come avete predisposto il vostro tesoretto di parole, sono curiosa!
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Foto di Dean Moriarty da Pixabay
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