Per chi vuole trovare lavoro come content strategist non è semplice, come ben sanno tutti i liberi professionisti del web. La ricerca è dura perché in Italia non c’è ancora consapevolezza intorno a questa figura. Le sue competenze sono però utili in tanti campi: è infatti un ruolo multidisciplinare che coordina il lavoro di molti colleghi o ne svolge una o più parti. In questo articolo condivido alcuni consigli utili che ho sperimentato in prima persona.
Nella ricerca di nuovi clienti, ci si può proporre per singoli lavori come la scrittura di testi UX/ SEO friendly per siti e app, la creazione dell’architettura dei contenuti, la redazione delle linee guida per i web writer o la definizione del tono di voce di un’azienda.
Una valida alternativa è candidarsi anche a posizioni che richiedono content strategist freelance che gestiscano tutte queste attività. Sono rare in Italia, ma all’estero sono profili molto richiesti. Ecco allora che è necessario prepararsi bene. Come? Lo vediamo qui di seguito.
La preparazione per trovare lavoro come content strategist
Mantenete aggiornato il blog
Ok, l’avrete sentito fino alla nausea, ma il blog è lo strumento principale per promuovere se stessi e i propri servizi.
Serve per mettere in luce le proprie conoscenze, condividere aggiornamenti che gli altri non hanno il tempo di seguire, stabilire un contatto con il proprio pubblico, soddisfare le curiosità e aiutare a risolvere i problemi del vostro target.
A seconda della vostra formazione ed esperienza, condividerete gli aspetti su cui siete più ferrati: lo UX copywriting, il tono di voce, l’usabilità, la ricerca delle buyer persona. Nel mio caso ho deciso di diffondere in Italia le conoscenze e gli strumenti di base del variopinto mondo della content strategy, e di alcune discipline sorelle, e far conoscere gli indubbi vantaggi che comporta adottare questo metodo di lavoro.
Pianificate anche un ottimo link building al vostro blog o fate guest blogging: sono strategie eccellenti per portare le persone a conoscervi.
La mia attività di blogging mi fa arrivare clienti molto specifici perché sanno cosa li attende, qual è il mio metodo di lavoro e che tipo di collaborazione mi aspetto anch’io da loro a mia volta.
Aggiornatevi… sempre!
Mentre si cerca lavoro, è importante secondo me pensare anche alla formazione. Se state cercando un nuovo lavoro come content strategist o nuovi clienti a cui offrire i servizi della content strategy, è molto probabile che avrete anche del tempo a disposizione per aggiornarvi o avvicinarvi a temi nuovi che vi interessano.
Il mio consiglio spassionato per chi desidera intraprendere una carriera nella content strategy è quello di studiare le discipline affini che più si collegano alla vostra esperienza o alla vostra curiosità e interessi. Se avete dimestichezza con le lingue straniere suggerisco di accedere direttamente alle fonti in lingua inglese e al Master in Content Strategy all’ FH Joanneum di Graz in Austria (gratuito). In Italia ci sono dei corsi a pagamento o moduli di corsi più complessi che condividono tutte le informazioni e fanno fare esercitazioni pratiche. Un esempio in Italia è la UX University o il prossimo Play Copy.
I libri non devono mai mancare nel pacchetto formativo di una persona. Più economici e pratici, sono anche profumati (!). Grazie a un manuale su WordPress ho costruito, ampliato e aggiornato il mio sito praticamente al 90% da sola! E ora sono in grado di farlo anche per gli altri.
Stabilite un budget annuale e tenetelo sotto controllo. Questo vi permetterà di concentrarvi sulle vostre esigenze e di non disperdere inutilmente tempo e denaro (non so voi, ma io sono letteralmente tempestata di offerte di corsi di formazione!). Non tutti infatti i regimi fiscali consentono la detrazione delle spese per la formazione: verificate con il vostro commercialista.
Scrivete a penna gli appunti così fate lavorare meglio il cervello, e fissate le nozioni fin da subito, e compilate anche un bel file di excel con i corsi, webinar, workshop a cui avete partecipato indicando il relatore, il luogo (online o in classe?), la data, i costi sostenuti (anche il viaggio e il pernottamento!) e le materie studiate. A fine anno vedrete cosa avete imparato e quanto avete speso.
Cercate di mettere in pratica quello che avete studiato, altrimenti avrete solo collezionato dei corsi per la vostra autostima.
A tal proposito qualche anno fa avevo scritto “Cosa ho imparato seguendo 85 tra webinar corsi e conferenze” : da allora la lista è cresciuta e ho imparato a selezionare con cura gli eventi formativi.
Fate networking
Fare networking è un’altra attività molto importante che, se seminata bene, può portare nuovi contatti e, se non si ha fretta, altri lavori. Ci vuole tempo per creare un network e soprattutto far sbocciare quella fiducia che può portare a segnalazioni di lavori o di ulteriori contatti.
Nel mio caso l’indagine che ho condotto sulla content strategy in Europa mi ha permesso di conoscere persone molto carine e aperte: mi hanno fatto capire che la situazione dell’Italia è simile a quelli degli altri stati europei non anglofoni e hanno condiviso tantissime informazioni sul corso di laurea a Graz, sulla content strategy e l’universo UX.
Frequentando anche alcuni network femminili, ho creato contatti molto interessanti che l’anno scorso mi hanno portato una nuova cliente, e ho potuto promuovere la content strategy parlandone direttamente con le persone. Se non create le opportunità è difficile che possa accadervi qualcosa di interessante, no?
Create un portafoglio con i fiocchi
Costruire un buon portafoglio dei lavori svolti è fondamentale per farsi conoscere a persone che non hanno il tempo di leggere tutto il blog oppure ricevono centinaia di candidature. In questa fase è quello che vi fa risplendere al meglio, oltre al curriculum ben scritto e confezionato che deve pure farvi stagliare contro una montagna di candidati.
Nel mio caso ho redatto una semplice lista di link dei lavori non protetti da accordi di riservatezza che hanno a che fare con la content strategy o lo UX copywriting e hanno suscitato maggiore soddisfazione nei clienti. Per ciascuna esperienza ho scritto in dettaglio cosa avevo fatto e i risultati che avevano conseguito i miei clienti. Impaginate bene questi documenti e il gioco è fatto!
Le lingue straniere
Se lavorate nel web, è necessario conoscere l‘inglese a un ottimo livello (parlato e scritto). Potete interagire con i selezionatori e i vostri futuri clienti stranieri per i quali è del tutto scontato dialogare in questa lingua. Potete accedere alle fonti della vostra formazione con qualche anno di anticipo rispetto all’Italia ed entrare in contatto i vostri colleghi europei. Se fate attenzione al vostro interlocutore, potete adattare il vostro inglese a quello britannico o a quello americano (e anche australiano!), se siete in grado; oppure di distinguervi per il vostro accento di queste zone del mondo anglosassone.
Il tedesco è un’altra lingua importantissima da conoscere a un livello piuttosto buono. Ai tedeschi fa molto piacere confrontarsi con chi parla la loro lingua, è un segno di grande apertura e talvolta, di sorpresa gradita se lo sapete fare bene, esprimendovi con termini che riguardano solo la Germania, la Svizzera o l’Austria. Se pensate che le maggiori aziende attive nel web sono di origine tedesca (vedi Zalando, Babbel, il compianto Dawanda assorbito da poco da Etsy), il gioco vale proprio la candela!
Studiare il tedesco mi ha spalancato le porte di tante aziende nella mia precedente carriera lavorativa e ora mi permette di lavorare con e-commerce e agenzie web tedesche.
Conoscere bene il francese è l’ideale se volete lavorare nel mondo dell’e-commerce e della grande distribuzione come per esempio Maison du Monde.
Con l’inglese prendete più piccioni con una fava e vi aprite al mercato estero.
Quindi studiate, studiate, studiate le lingue straniere: ci sono tantissime opportunità di apprendere una lingua come app, gruppi di discussione in lingua e corsi specifici accreditati. Una certificazione è la ciliegina sulla torta che vi spalanca le porte del mondo universitario se volete candidarvi per accedere alle università straniere.
Raccogliete le referenze
Sì anche questo è fondamentale. Un cliente soddisfatto che può confermare quello che vi ha scritto anche a voce, vale più di mille parole che scriviamo su quanto e come sappiamo fare bene qualcosa.
Come candidarsi come content strategist
Bene, ora che avete creato il vostro curriculum e il portafoglio in italiano e nella lingua straniera che padroneggiate al meglio, sondate il web per trovare lavoro come content strategist. LinkedIn è il mio canale preferito, ma ce ne sono anche altri come Meritocracy.
Poi ci sono i portali di ricerca di lavoro locali per freelance o lavori da dipendente che scoprirete man mano che indagate il vostro paese di riferimento. Per l’Italia vale il sempre verde Lavori Creativi anche se è molto difficile riuscire ad aggiornare il profilo.
Potete cercare le aziende che vi piacciono e candidarvi direttamente. Nel mio caso ci sono tante aziende tedesche e austriache nel veronese che monitoro con regolarità. Questo tipo di aziende storiche, ma anche quelle che trovo online, richiedono di prassi il certificato di laurea, quelli sui corsi e i seminari e le referenze.
Per lavori di breve durata, segnalo i portali per freelance come Upwork, Freelancer, Fiverr: sappiate però che i compensi sono mediamente molto, molto bassi. Soprattutto quelli per la scrittura e traduzione in italiano 🙁
Man mano che avete trovato le aziende, inseritele in un file di excel con questi campi: con il nome dell’azienda, il referente, il link della posizione richiesta, quando avete mandato il cv e se e quando c’è stata la risposta.
Così a fine anno vi fate un’idea di quante sono andate a buon fine e se alcune posizioni tornano disponibili: alcuni annunci si possono ripetere nel corso dell’anno o l’anno successivo.
La lettera di presentazione
Ne parlo in questo paragrafo perché va personalizzata per ogni candidatura per la quale ci si presenta. Vietato quindi il copia e incolla cambiando solo l’intestazione. Studiate l’azienda prima di candidarvi e cercate di spiegare cosa potete fare per l’azienda per realizzare al meglio le sue esigenze. Ok, immagino l’avrete sentito diverse volte, ma, come si dice, repetita iuvant.
Lettere di vendita
Anche candidarsi per una certa tipologia di azienda con un approccio marketing può essere un modo di proporsi alternativo. Nel mio caso mi ero accorta di un bisogno di una parte dei miei clienti. Ho proposto prima per email ad alcuni selezionati titolari d’azienda il mio servizio e poi, visto che qualcuno lo aveva apprezzato, l’ho messo online confezionando un pacchetto speciale dedicato. A mio avviso vale la pena inviarle se vi proponete per dei lavori molto specifici.
La risposta: ma la vuoi davvero?
Qui apriamo un capitolo dolente che riguarda principalmente l’Italia. Ne avevo già parlato in questo post di qualche anno fa a proposito di una email che vorremmo tutti ricevere anche se non ci fa piacere, che vi invito a leggere.
Siccome di recente mi è capitato di ricevere un’email da un’azienda tedesca che rifiutava la mia candidatura, ve la propongo qui di seguito tradotta.
Ciao Anna,
purtroppo dobbiamo informarti che questa volta non ha funzionato. Tuttavia ti vogliamo davvero ringraziare per l’interesse che hai dimostrato nel voler entrare a far parte del nostro team, per lo sforzo che hai profuso compilando la tua candidatura e per il tempo che ci hai dedicato.
Oggi le possibilità sono innumerevoli e lo apprezziamo quando ci si decide di candidarsi. Hai concentrato le tue aspettative e speranze sulla tua candidatura e deluderle oggi è difficile anche per noi.
Tutte le candidature che abbiamo ricevuto ci hanno dato un’idea di chi corrisponde meglio al nostro profilo e chi passerà alla prossima fase del processo di selezione. Questa decisione non è un giudizio di valore sulle tue qualifiche, spesso si tratta solo di sfumature che giocano un ruolo importante per la nostra decisione. Ti auguriamo il meglio e grande successo per il tuo futuro professionale. I nostri migliori saluti
S.K.
HR Manager
Ditemi ora quante risposte avete ricevuto dopo aver inviato una candidatura, ma soprattutto se le avete ricevute. Il content strategist, siccome è sensibile all’argomento (io almeno!) e si premura che i collaboratori siano felici ed efficienti, è in grado di scrivere una risposta simile quando deve selezionare i copywriter.
Ora do i numeri
Tranquilli, non sono diventata pazza all’improvviso! 😉
In questo primo trimestre ho inviato:
- 25 curriculum tra Italia, Inghilterra e Germania
- una decina di lettere di vendita in Italia
- 6 proposte per svolgere lavori brevi in giro per il mondo
Risultati: 3 lavori in attesa di partire e 2 selezioni in corso di svolgimento nel momento in cui scrivo.
E ho frequentato:
- 5 corsi/webinar
- 5 eventi gratuiti/ a pagamento
- 2 seminari e 1 laboratorio in 5 giornate che riguardano il bambino (ok, non centrano con il lavoro, ma occupano una porzione che ritengo importante del mio tempo!)
Risultati: ho conosciuto due persone molto interessanti per immaginare una collaborazione seria e ho rivisto o incontrato per la prima volta tante donne aperte, propositive e appassionate. Mi sono aggiornata e ho imparato una nuova tecnica di scrittura.
Tenete conto che lavoro part-time, ho altri lavori in corso e gestisco la famiglia. Inoltre a inizio anno sono stata due settimane in ferie. Provate a immaginare se lavorate 40 ore alla settimana quanto questi numeri si possano incrementare. Certo, non è necessario mandare centinaia di curriculum o tampinare con le email tutti i vostri contatti di LinkedIn: pochi invii, ma buoni.
Spero che questi spunti, che nascono dalla mia esperienza personale, vi siano utili per trovare lavoro come content strategist. Se ne avete di vostri sarei felicissima di conoscerli: scriveteli qui sotto nei commenti!
Potete approfondire la caratteristiche e le mansioni del content strategist in questo articolo ” Chi è il content strategist? Un regista dei contenuti all’opera “.
Che qualità deve possedere il content strategist per poter collaborare bene?
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Foto di Gerd Altmann da Pixabay
Qui c’è l’originale della email che mi è arrivata:
Hallo Anna,
leider müssen wir dir mitteilen, dass es dieses Mal nicht geklappt hat. Trotzdem sagen wir “Herzlichen Dank” für das von dir gezeigte Interesse an einer Mitarbeit in unserem Team und die Mühe, die du dir im Rahmen deiner Bewerbung gemacht hast sowie die Zeit, die du uns geschenkt hast.
Heutzutage gibt es unzählige Möglichkeiten und wir wissen es zu schätzen, wenn die Entscheidung sich zu bewerben auf uns trifft. Du hast mit deiner Bewerbung Erwartungen und Hoffnungen verbunden – diese heute enttäuschen zu müssen ist auch für uns schwierig.
Anhand aller Bewerbungen, haben wir uns ein Bild davon verschafft, wer am ehesten unserem Anforderungsprofil entspricht und in die nächste Runde des Auswahlverfahrens kommt. Diese Entscheidung ist kein Werturteil über deine Qualifikationen, häufig sind es nur Nuancen, die den Ausschlag für unsere Entscheidung geben.
Wir wünschen dir für deine berufliche Zukunft alles Gute und viel Erfolg.
Herzliche Grüße
S.K.
HR Manager
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