La formazione dei professionisti dei contenuti digitali

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In questo articolo troverete alcune linee guida efficaci per orientarvi nella formazione di base e continua, nonché per selezionare i corsi disponibili. Dal greco antico a ChatGPT, tutto quello che c’è da sapere su come scegliere un’adeguata formazione dei professionisti dei contenuti digitali. Cominciamo!

Formazione dei professionisti dei contenuti digitali: le basi

A partire dalla pandemia c’è stato tutto proliferare di corsi online prima e in presenza poi. Spesso però è difficile sapersi orientare nella ricca offerta digitale e del mondo reale.

Se desiderate lavorare nel mondo dei contenuti digitali o lo state già facendo, è fondamentale partire, o ripartire dalle basi, e proseguire nella formazione continua.

Per lavorare in questo settore, il buon vecchio e spesso maltrattato liceo classico, o un liceo scientifico o linguistico, è la base. Sia che si tratti di copywriting, content strategy, content design, UX writing o localizzazione.

Questo per due semplici motivi:
  1. al di là delle nozioni di storia, di lingue e di filosofia antiche, si acquisisce, insieme alle altre materie, quella capacità di allargare e restringere la lente con cui si osservano fatti e fenomeni e li si argomenta. Un’abilità utilissima per intraprendere una di queste professioni digitali
  2. si allenano le capacità analitiche altrettanto fondamentali in un contesto digitale che basa molte delle sue scelte sull’analisi dei dati.

Io credo ancora molto nelle opportunità offerte da un buon corso di laurea umanistica affiancato da un periodo di studio e lavoro all’estero.

Ai miei tempi, partecipare all’Erasmus e fare uno stage all’estero, era una pratica molto diffusa. Si rientrava più preparati e si avevano maggiori chance di entrare, più qualificati, nel mercato del lavoro (anche nel neonato web).

Le dinamiche del mercato del lavoro sono cambiate da un po’. Spesso si va all’estero per restarvi perché l’Italia non offre un lavoro corrispondente e adeguato ai propri studi e commisurato alle proprie aspirazioni.

Però sono aumentate a dismisura le possibilità di accedere a ricerche di posizioni di lavoro potenzialmente in tutto al mondo. E, dopo la pandemia, anche le possibilità del lavoro da remoto.

Prima di candidarsi è possibile raccogliere tantissime informazioni sull’azienda, sul processo di selezione, sugli stipendi. Un aspetto che era possibile solo per passaparola negli anni 90.

Se siete interessati alla formazione come professionisti dei contenuti ma non avete fatto questo percorso base, è possibile ovviare con tanto studio e altrettanta pratica.
 
Si può partire da autodidatti studiando grammatica, stile, sintassi, scrittura per il web, tutte materie che abbondano nella formazione online e nelle librerie fisiche.

Poi naturalmente bisogna mettere le mani in pasta, ovvero ricercare, analizzare, distillare, scrivere,  fare editing, revisionare, adattare i vari tipi di contenuto alle piattaforme e al tono di voce, testare come raccontavo nell’articolo sul valore della scrittura online.

Quando studiavo Lettere, all’università avevano organizzato i corsi di latino zero, uno e due per chi non lo aveva studiato. Servivano per affrontare il temibile esame scritto, ovvero la versione, che molti fallivano al primo, al secondo e persino al terzo tentativo. Provate a condensare cinque anni di latino al liceo classico in corsi che duravano complessivamente un anno.

Tra l’altro ho scoperto che all’epoca, nella scuola italiana, facevamo più greco antico dei greci stessi! Ovvero cinque anni contro i tre dei licei ellenici.

Questo per dire che ci vuole tempo per trovare il proprio stile e adattarsi a quello richiesto nei briefing con tutte le declinazioni che il tono di voce offre.

Queste materie di base naturalmente vanno affiancate con nozioni di design, conoscenze di content strategy, principi di UX, buone pratiche SEO, fino ad arrivare all’intelligenza artificiale e perché no al coding (!)

Considerate anche un buon corso di editoria. Le classiche tecniche di revisione dei testi tornano utili per scovare nelle brochure i refusi furbetti.

Quale formazione scegliere: provare qualcosa di nuovo o rinfrescare le proprie conoscenze?

A seconda degli obiettivi che vi siete prefissati, potete cominciare a cercare un corso in linea con le vostre aspettative.

Volete cambiare lavoro all’interno della costellazione dei lavori che riguardano i contenuti? Per esempio passare dalla traduzione al copywriting, dal web writing allo UX writing, alla content strategy o al content design?

Preferite approfondire un nuovo strumento che vi aiuterà a progettare i testi che scriverete o localizzerete, oppure una metodologia di lavoro specifica come quella agile o la user research?

Potreste anche voler rinfrescare una materia in particolare. L’anno scorso un cliente mi ha offerto un corso in una disciplina che avevo già studiato anni prima e di cui mi limitavo a seguire gli aggiornamenti online.

In realtà fare questo ripasso è stato utilissimo perché la materia negli anni si era evoluta parecchio (e continua a farlo!). Inoltre nel corso c’erano tanti suggerimenti pratici scaturiti dalla  lunga esperienza del docente che ho potuto applicare subito.

Se siete autodidatti, entrare in contatto con i docenti e altri corsisti è una fantastica opportunità per confrontarsi e scambiarsi suggerimenti e opinioni. Prima della pandemia avevo valutato seriamente se frequentare il corso di laurea in Content Strategy del FH Johanneum di Graz che mi avrebbe impegnata quattro semestri.

Personalmente non vedo nulla di male a ripetere dei corsi a distanza di tempo oppure a farne uno preceduto da una formazione da autodidatta. Per esempio quelli di lingue servono a ripassare espressioni idiomatiche, grammatica e lessico specialistico quando non si vive nel paese straniero di cui si parla la lingua.

Per quanto riguarda la formazione sull’intelligenza artificiale, che aiuterebbe copywriter e UX writer a velocizzare il lavoro, sono ancora molto, molto dubbiosa a causa delle minacce e delle opportunità vere o presunte che rappresenterebbe in questo momento.

Come scegliere la formazione dei professionisti dei contenuti digitali

Dopo aver scelto l’area in cui concentrarsi, occorre restringere il campo e concentrarsi sul formato.

Si può scegliere tra libri, conferenze, workshop e corsi.

Grazie a un libro ho costruito questo sito e l’ho implementato nel tempo.

Partecipare a conferenze è un ottimo compromesso per concentrare tante ore di formazione in un solo giorno. E inoltre per conoscere altri professionisti e confrontarsi sui temi caldi della materia.

I workshop sono chiaramente ancora più concentrati, specifici e spesso molto pratici. Tendo sempre a non mancare mai a quelli dell’associazione femminile di networking di cui faccio parte per allenare le mie soft skill.

Le newsletter sono la mia fonte di aggiornamento costante. Posso aggiornarmi sui temi caldi che seguo e su nuovi strumenti che non ho ancora avuto il tempo di sperimentare.

Per quanto riguarda i corsi suggerisco di monitorarli e di riempire una tabella su Excel indicando:

  • titolo
  • relatore
  • link di riferimento
  • modalità online o in presenza
  • durata
  • livello
  • modalità sincrona o asincrona
  • materiale in dotazione
  • costo
  • eventuale affiancamento per la ricerca del lavoro
  • presenza di esercizi e test e relativa correzione
  • presenza di attestato di partecipazione o certificato vero e proprio

Oltre al budget che decidete di accantonare, un fattore determinante sono le valutazioni degli ex studenti e soprattutto la struttura e i contenuti del corso.

Sono studenti alle prime armi oppure persone che lavorano da tempo e cercano un cambiamento nel loro percorso lavorativo o un aggiornamento? In che modo vengono approfonditi i vari temi?

Mentre valutavo il corso di laurea a Graz, un’ex corsista mi aveva messo a disposizione tantissime informazioni pratiche per gestire viaggi e pernottamenti in quella graziosa città.

Recentemente ho frequentato un corso di inglese online. Avevo scoperto questa fantastica insegnante su Facebook. Le sue mini pillole in video erano veramente super approfondite. Quando ha proposto una sfida online da concludere in trenta giorni non ho esitato un attimo a considerarla.

Avevo tenuto conto di tutti i fattori che ho elencato poco fa e ho poi deciso che faceva proprio per me. Sono stata super soddisfatta! Questo è anche un ottimo case study di un customer journey 😉

Quando fare la formazione: il momento giusto

Conviene naturalmente sfruttare i momenti più tranquilli. In alternativa, scegliere un giorno alla settimana e bloccare alcune ore o frazioni di ora per dedicarsi solo a quello.

Per il corso offerto dal mio cliente avevo scelto il weekend perché era un periodo molto intenso. Per quello di inglese venti minuti circa ogni giorno per trenta giorni che si adattava ai ritmi lavorativi del momento.

Qui la gestione del tempo aiuta molto 😉

La vostra azienda o un vostro cliente ve lo offre? Cogliete la palla al balzo subito!

Perché è importante la formazione continua?

Nell’ambito digital è fondamentale. Il web evolve velocemente e con gli sviluppi dell’intelligenza artificiale dobbiamo essere preparati a una rivoluzione industriale, la quinta secondo alcuni esperti, che avrà un impatto al momento ancora indefinito sulle vite delle persone e su molte professioni.

Potete intendere la formazione come trasformazione per adattarvi ai mutamenti della tecnologia e di conseguenza anche del mondo del lavoro.

C’è già qualcuno che sta pensando di proporre un bel corso per diventare prompt manager, ovvero l’addetto alla scrittura delle istruzioni per Chat GPT & company 😱

A mio avviso rinfrescare l’utilizzo di alcuni strumenti o ripassare delle materie già note è altrettanto importante. C’è sempre da imparare qualcosa di nuovo da un formatore che darà il suo punto vista e condividerà la sua personale esperienza diversa dagli altri.

Dopo aver compilato la vostra lista di corsi e workshop mantenetela aggiornata con tutte le informazioni necessarie con eventuali sconti che si presentano nel tempo.

Spero che queste best practice per scegliere la formazione dei professionisti dei contenuti vi possano aiutare a compiere la scelta giusta per le vostre esigenze.

Buona formazione a tutte e tutti!

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Foto della mia amata Università degli studi di Friburgo,  Facoltà di Lettere e Filosofia, di Couleur da Pixabay

Chi lo ha scritto:

Sono UX writer, copywriter, content strategist, localizzatrice: progetto, scrivo e localizzo contenuti per il web per attrarre, fidelizzare e coccolare gli utenti che visitano le tue pagine web. Come posso aiutarti?

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