Cosa hanno a che fare queste materie scientifiche dei tempi della scuola, molto amate per alcuni e meno per me, con il content marketing? Ho trovato alcuni collegamenti che vorrei condividere con voi in questo post: spero lo troviate interessante.
Dal postulato di Lavoisier: uno dei principi del content marketing
Per scrivere questo articolo ho preso spunto da una discussione di un gruppo Facebook sul content marketing.
Un iscritto aveva chiesto lumi per creare un e-book con gli articoli del suo blog. Mi era venuto in mente un tool, che avevo trovato tempo fa, che faceva proprio al caso di questo ragazzo. Lo ripesco tra i link dei preferiti e lo condivido.
Poi mi sono detta, anch’io vorrei fare qualcosa del genere ma quel tool non supportava il cms che usavo prima di WordPress, sicché provo a cercare qualcosa online, ma non trovo nulla. Qualche giorno dopo tra gli annunci della mia casella di posta compare la pubblicità di un altro tool: fantastico, non mi sembra vero, supporta anche il nuovo cms!
Benissimo, lo ricondivido e la cosa viene notata dall’amministratore del gruppo che ci scrive un post citandomi per la segnalazione e ne nasce un breve scambio di opinioni su “…come riutilizzare e riproporre gli stessi contenuti in formati differenti aumentandone il valore percepito” (cit. dal post).
Riassumendo: da una richiesta su un gruppo e dalle due risposte con i relativi tool, qualcuno scrive un post su uno di quei tool che fa generare una breve discussione, dalla quale a sua volta nasce questo post. Ebbene, questo processo è un esempio perfetto di come generare nuovi contenuti (prima il post sul social e poi il post per questo blog).
Rispondendo alla domanda all’inizio del post, quando ho visto il post su Facebook dedicato a quel tool, mi si è accesa una lampadina e mi è venuto in mente il famoso postulato di Lavoisier sulla legge fisica della meccanica classica:
Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma
In parole povere dei contenuti non si butta via proprio niente, un po’ come si fa col maiale (perdonate il paragone!). È il cosiddetto content reciclying.
Infatti quando si predispone un contenuto non si fa altro che raccogliere fonti già scritte, registrate, stampate, calcolate da qualcun altro e rielaborarle secondo percorsi originali (altrimenti è copiare!), tralasciando qualcosa e aggiungendo qualcos’altro di vostro, per dare origine a qualcosa di diverso (questa è la creatività). Si dà per scontato che sia utile per i vostri utenti secondo i noti postulati del content marketing 😉
Non avete inventato la ruota, i contenuti di partenza sono ancora lì, conservati dove li avete trovati, ed ecco quindi che tutto si trasforma in un qualcosa di nuovo, di diverso e di utile.
Dal terzo principio della dinamica di Newton: gli effetti positivi del content marketing
Le attività di content marketing se applicate bene e con costanza generano delle risposte: commenti, richieste di informazioni e preventivi, download di guide e altri materiali, iscrizioni a newsletter, solo per citarne alcuni.
Suscitano fiducia, interessamento, quanto meno curiosità. Sarebbe bello se fosse sempre così, vero? Quando si scrivono contenuti utili e interessanti per gli utenti finali essi producono un qualche tipo di reazione tra quelle citate.
Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria
Anche le reazioni negative ci danno delle indicazioni preziose su come procedere o meno (e le statistiche ci danno una grande mano in questa attività).
Il bello è che si può sempre cambiare la strategia in sintonia con le risposte dei clienti a queste iniziative. Naturalmente affinché si creino delle reazioni occorre tempo e costanza.
Dal terzo postulato di Euclide: la relazione cliente prodotto
Anche la geometria, un’altra materia che mi ha “parecchio” appassionato ai tempi della scuola, può aiutare a capire il content marketing.
Dato un punto e una lunghezza, è possibile descrivere un cerchio
Il terzo postulato di Euclide semplifica un altro concetto cardine del content marketing.
Se il punto corrisponde al cliente, il cerchio (la circonferenza) all’azienda o al libero professionista che vendono un prodotto o un servizio e la lunghezza (il raggio) alla relazione tra i due, tutto quello che sta nel mezzo (l’area racchiusa dalla circonferenza) sono le attività di content marketing.
Al centro ci sono sempre le esigenze del cliente: se il cliente fa una domanda dobbiamo fornire la risposta, se ha un problema la soluzione, se ha un dubbio il chiarimento. Il tutto fornendo contenuti dedicati e declinati secondo i canali e le modalità più appropriate.
Cosa ne pensate di questi collegamenti tra content marketing e questi postulati/ principi della fisica e della geometria? Lasciatemi un commento qui sotto. Grazie!
Note sulla redazione di questo post:
- Il post nasce da un commento sul gruppo Facebook di Content Marketing Italia di Alessio Beltrami
- I tool per realizzare un e-book da un blog sono Beacon e BlookUp
- Quando andavo al liceo classico la fisica proprio non mi entrava in testa tanto che un anno sono dovuta andare a ripetizione ;-(
- La professoressa di matematica, con la quale se si prendeva un quattro era un successo (e infatti un anno ci rimandò in diversi, sigh!), l’ultimo anno ci fece studiare gli integrali “per tutti quelli che sarebbero andati a fare ingegneria”: uno!
Oltre a questi principi di content marketing da seguire, vi segnalo 11 errori di content marketing per cui le piccole attività sbagliano.
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Photo credit: Pixabay
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